Abolire una settimana di ferie
per rilanciare l'economia
La
proposta di Fiorella Padoa Schioppa sul "Sole 24 ore": "Rinunciare a
un po' di tempo libero farebbe salire il Pil"
Abolire una settimana di
ferie per rilanciare la crescita del prodotto interno lordo
italiano.
Rinunciare
volontariamente a sette giorni di tempo libero in cambio di sette
giorni di lavoro per far uscire il nostro Paese
dalla stagnazione. E' la proposta lanciata nell'edizione di oggi del
Sole24Ore da Fiorella Kostoris Padoa Schioppa.
Non è
una provocazione intellettuale né un paradosso: è una proposta che
poggia sui dati statistici sulla nostra economia e sui paralleli con
le situazioni negli altri Paesi europei. Ecco un passaggio
dell'analisi: "Se nel 2003 non avessimo lavorato due giorni in meno
rispetto al 2002, la variazione media annua del Pil italiano sarebbe
l'anno scorso salita allo 0,4% dallo 0,3% osservato, toccando così
il livello dell'anno precedente". Stessa cosa nei primi mesi del
2004: avendo lavorato un giorno in meno rispetto allo stesso periodo
del 2003, la dinamica della produzione industriale è stata negativa
(-2,8%) dello 0,3% in più.
In pratica, sostiene Fiorella Kostoris Padoa Schioppa, il nostro
Paese produce poco perché "riduce per varie ragioni le ore di
attività". Quindi la conclusione è che per uscire dalla stagnazione
bisognerebbe "sostituire parzialmente il tempo di lavoro al posto di
quello libero". Non solo le ferie, si legge sul quotidiano della
Confindustria, ma anche "assenze per conflitti motivati da cause
estranee al rapporto di lavoro".
Se si lavora di più, il Pil cresce, le restribuzioni crescono,
l'inflazione scende. Una settimana in cambio dello 0,1% della
ricchezza del Paese. La qualità della vita dei singoli contro la
quantità di reddito complessivo. Da che parte stare? Il dibattito è
aperto.
"www.repubbica.it"
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